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Mondiali antirazzisti: i numeri dell'ecofesta Uisp

I dati sull'ecosostenibilità confermano la validità dell'impegno su differenziata e risparmio di plastica
Un paese di 20.000 abitanti che differenzia il 76,55% dei rifiuti. Si può descrivere così la realtà dei Mondiali Antirazzisti, la festa Uisp che attraverso sport, musica e cultura si batte da 17 anni contro ogni forma di discriminazione e che anche quest’anno si è svolta nel parco di Bosco Albergati a Castelfranco Emilia (Mo), dal 3 al 7 luglio. Come da tradizione è stata alta l’attenzione verso l’ambiente, con numeri – forniti e certificati da Hera Modena e da Adriatica Acque – che quest’anno segnano un record. Su un totale di 7720 kg di rifiuti in vetro, plastica, carta, materiale organico, rifiuti solidi urbani e olio vegetale, 5910 kg sono stati infatti differenziati: vale a dire il 76,55%. È una cifra record per i Mondiali Antirazzisti che da diversi anni superano comunque la soglia del 75%.

Con oltre due tonnellate è il vetro il prodotto più “pesante” tra quelli raccolti. Merito anche della politica che l’organizzazione ha condotto in rapporto all’uso della plastica. Si è deciso infatti di garantire l’acqua di rete eliminando la vendita di bottiglie in Pet. A fronte di un mancato incasso di circa 10.000 euro sono stati erogati in media 2.500 litri al giorno per un risparmio di 10.000 bottiglie da 1,5 litri e di 300 kg di Pet. Non solo, l’uso della rete idrica ha permesso di abbattere anche i costi ambientali di produzione e trasporto: sono stati risparmiati infatti 690 kg di CO2, 600 litri di petrolio per la fabbricazione delle bottiglie e una tonnellata di scarichi di CO2 e 180 litri di carburante che sarebbero stati necessari per il trasporto con un tir.

“I numeri parlano da soli – afferma Manuela Claysset, responsabile delle politiche su ambiente e sostenibilità della Uisp Emilia-Romagna – ed evidenziano l’impegno dell’organizzazione nel dar vita ad una vera eco-festa. Attenzione e programmazione hanno permesso anche di gestire i rifiuti, come il vetro, che non sono prodotti all’interno della manifestazione ma portati dall’esterno. Da parte nostra il primo obiettivo è produrre meno rifiuti possibili e costituire un esempio per i ragazzi che partecipano e che ogni anno collaborano maggiormente. In questo lavoro è stata importante la collaborazione con la Città degli alberi, associazione che ospita l’evento nel parco di Bosco Albergati, che prendendo spunto dalla nostra iniziativa ha introdotto l’uso dell’acqua di rete anche per le altre manifestazioni che vengono organizzate lì. Insomma, i Mondiali Antirazzisti continuano a essere anche un modo per fare educazione ambientale”. (Fonte: Ufficio stampa Mondiali antirazzisti)